venerdì 22 agosto 2014

SIRSASANA DHARANA la suprema regina delle asana

Durante un programma in un centro yoga mi venne chiesto se oltre alla pratica inerente al bhakti yoga, mi impegnassi anche in qualche altra forma di yoga.
Risposi che da circa 20 anni praticavo un asana in particolare. Una sola mi chiesero? Sì una sola, ma è quella che viene definita come la regina
di tutte le asana, cioè sirsasana che nel corso del tempo "attraverso un lungo perfezionamento” avevo trasformato in “sirsasana dharana” cioè concentrazione meditativa nella postura di sirsasana “seduto sulla testa”.
Tutto ciò era nato da una semplice constatazione: “Perché non approfittare di quel tempo così prezioso, colmo di intensità emotiva e contemplativa e invece di concentrarsi solo sul ritmo respiratorio, cioè inalare ed esalare, meditare anche sul dolcissimo e potentissimo mantra Hare Krishna”. Espiravo e mentalmente cantavo – Hare Krishna – esalavo – Hare Krishna – inspiravo – Krishna Krishna – esalavo – Hare Hare – inspiravo – Hare Rama – esalavo – Hare Rama – inspiravo – Rama Rama – espiravo – Hare Hare. Così facendo se si sarà in grado di assorbirsi completamente sul mantra estraniandosi dalla realtà esterna si potrà accedere ad uno stato di profondo benessere rigenerativo.
Una
regolare pratica quotidiana di 30 minuti di sirsasana a detta di tutte le principali scuole yoga offre benefici enormi, che dire se abbinata alla concentrazione e contemplazione meditativa.
L’ostacolo più grande da superare è che per ottenere un buon risultato bisogna imparare a mantenersi in equilibrio senza nessuna distrazione e completamente rilassati per almeno 25 minuti consecutivi ogni giorno, preferibilmente al mattino.
Io personalmente dopo circa 20 anni di pratica dei quali i primi 15 non costanti ma negli ultimi 5 divenuti regolari e costanti riesco a praticare per 30,40 minuti per seduta in completo assorbimento.
Questo mi stupisce non poco perché ho scoperto che solo pochi riescono a mantenere per un periodo così lungo questa asana, ma fin dall’inizio mi è sempre riuscito estremamente facile e naturale.
Il miglioramento psicofisico che ne deriva è notevole. Ma soprattutto il beneficio mentale e oserei dire di ottimismo spirituale è eccezionale. Ciò che si sperimenta durante la meditazione nella posizione di sirsasana è inspiegabile bisogna provarlo personalmente.
So bene che non è per tutti e che richiede certamente una predisposizione particolare ma ritengo anche che chi seriamente e regolarmente si impegni potrà ottenere un risultato soddisfacente. Del resto se posso farlo io chiunque può farlo meglio di me.

COME INIZIARE


Prima di accingervi a eseguire Sirsasana convincetevi che non si tratta di un'acrobazia né di un esercizio di forza. La maggiore difficoltà consiste nell'assumere la corretta posizione iniziale e mantenerla per alcuni secondi. Poi aumentare il tempo progressivamente per fortificare il collo e la nuca e abituare il cervello a ricevere un maggior flusso di sangue. Sappiate che la posizione preparatoria procura già - anche se molto attenuati - tutti gli effetti desiderati. Siate scrupolosi nell'assumere la corretta posizione della testa e delle mani.
Se dovete praticare su una base dura, potete utilizzare una coperta piegata ma non un cuscino perché è troppo alto e troppo morbido.

CAUTELE O CONTROINDICAZIONI

Le controindicazioni alla posizione sulla testa sono meno numerose e meno draconiane di quanto si possa immaginare. L'esperienza ha dimostrato che sono rari i casi di divieto assoluto.
Il novanta per cento delle persone è in grado di praticare questa asana. È sempre questione di misura e di buon senso.
L'astensione è consigliata nei casi di arteriosclerosi, angiosclerosi, aneurisma e ipertensione accentuata. Quando le condizioni fisiologiche non sono ideali il praticante avverte sintomi premonitori eloquenti. Se la posizione sulla testa provoca una forte emicrania, bisogna rinunciare, almeno temporaneamente. Il ronzio negli orecchi che aumenta dopo ogni tentativo consiglia la prudenza. Se il sibilo o il ronzio è percepito al primo tentativo, ma subito si attenua, non deve preoccupare. Lo stato di ipotensione può essere dannoso quando la pressione endoarteriosa allo sfigmomanometro non raggiunge il valore di 90. Lievi e passeggere vertigini possono essere causate dal ritorno troppo rapido alla stazione eretta.
Dopo la posizione è SEMPRE NECESSARIO una volta tornati in ginocchio non alzarsi bruscamente ma porre un pugno chiuso sopra l'altro ed appoggiarvi la fronte per 30 secondi o fino a quando si sente che il flusso circolatorio è tornato alla normalità.
Importante: se sirsasana è praticata male può produrre una sensazione di soffocamento. Sono da evitare gli sforzi violenti per raggiungere la posizione e l'inconscio arresto del respiro. Non forzare mai e continuare sempre a respirare normalmente attraverso il naso o la bocca per tutta la durata della postura. Per evitare qualunque rischio, eseguire dapprima gli esercizi preparatori che rinforzano la muscolatura del collo e predispongono il sistema vascolare del cervello all'imminente afflusso di sangue. Durante questi esercizi le gambe non vengono mai sollevate in verticale. E siccome la pressione è proporzionale all'altezza della colonna di liquido (ricordi di fisica ... ), rimarrete sempre nella zona di sicurezza.
Le persone minacciate da distacco della retina e quelle affette da vere malattie come la congiuntivite, il glaucoma, ecc, si asterranno da questa pratica. Invece la miopia, la presbiopia o l'astigmatismo sono semplici deformazioni dell'occhio che Shirshasana elimina facilmente.
Anche dopo la guarigione di otiti o altre affezioni infiammatorie dell'orecchio, bisogna astenersi per qualche tempo dalla pratica.

ESECUZIONE

Sirsasana, la posizione sulla testa, è senza dubbio la più celebre di tutte le posture yoga: tanto celebre che per il pubblico lo Yoga è quasi sinonimo di « mettersi seduti sulla testa ». Deve forse la sua fama alla insolita posizione, o perché gli yogi la considerano la regina delle asana? Che importa! Per coloro che non praticano lo Yoga è da insensati mettersi seduti sulla testa: « Rischiare di rompersi il collo. Ci mancherebbe altro. E non è forse cosa nociva avere il sangue alla testa? ». I neofiti occidentali, soprattutto i meno giovani, sono attratti dal carattere spettacolare e dai benefici effetti di sirsasana, ma restano spaventati dall'aspetto acrobatico della posizione che reputano non priva di pericoli.
Mantenere la posizione per un'ora intera ogni giorno significa sconfiggere la morte assicurano i testi antichi. Ma attenzione, si allude a un'altra morte, a quella idea della morte che ci fa pensare che noi siamo qui e basta e che con la morte del corpo finisce tutto. Mentre, assicurano i Maharishi “i grandi saggi” noi siamo eterni e ciò che stiamo facendo oggi per la nostra evoluzione segna il percorso che compiremo nel futuro. Noi pensiamo fermamente che se dovessimo praticare solo un' asana, sceglieremmo proprio sirsasana.
Perché dunque dobbiamo metterci sulla testa se abbiamo tanto faticato a imparare a tenerci in equilibrio sui piedi e se i nostri primi passi sono ricordati come un avvenimento importante della nostra vita?
La stazione eretta è propria dell'uomo; è un suo esclusivo appannaggio, è però complessa e delicata per quanto riguarda la colonna vertebrale e la circolazione del sangue.
Nei quadrupedi (cane e cavallo, per esempio) il corpo è disposto in senso parallelo rispetto al suolo e il peso è distribuito in modo uniforme. L'influenza sulla circolazione del sangue, che si svolge orizzontalmente, è trascurabile. Nell'uomo invece la circolazione è verticale e la forza di gravità occupa un ruolo determinante nella sua esplicazione.
Ne risente la circolazione venosa, soprattutto nelle parti al di sotto del cuore. In effetti, il sangue venoso per ritornare fino al cuore e ai polmoni deve vincere la gravità, aiutato anche dalle contrazioni muscolari che comprimendo le vene lo fanno ritornare, mentre le valvole ne impediscono il riflusso. Questa soluzione è soddisfacente per l'uomo che vive una vita naturale, che per sopravvivere deve usare tutte le sue energie muscolari. Ma il corpo dell'uomo che vive nelle nostre città e conduce vita sedentaria non è più capace di assicurarsi sufficienti contrazioni muscolari atte a realizzare una normale velocità della circolazione venosa da cui derivano le congestioni venose nelle gambe e specialmente nell'addome in cui il sangue ristagna alterando il buon funzionamento degli organi.
L'azione aspirante che esplicano i polmoni sulla circolazione del sangue venoso infatti non è sufficiente nei sedentari che respirano superficialmente.
Nelle parti al di sopra del cuore la forza di gravitazione facilita il ritorno del sangue venoso, ma ostacola la circolazione arteriosa di cui il cervello, grande consumatore di ossigeno, ha tanto bisogno.
Gli inconvenienti della stazione eretta non si limitano solo alla circolazione. Nell'animale gli organi addominali non subiscono spostamenti e non si abbassano (ptosi). Nell'uomo la posizione verticale è l'origine dei «reni fluttuanti», delle ptosi gastriche e intestinali, ecc, e causa di disturbi funzionali gravi.
Per questo logico motivo gli yogi consigliano vivamente la posizione sulla testa, che elimina immediatamente e infallibilmente gli inconvenienti della stazione eretta.

BENEFICI

Gli effetti della regina delle asana sono cosi numerosi e vari che non avremo certo l'ambizione di descriverli tutti. Esamineremo solo i principali senza perderci in molti particolari.
Colonna vertebrale: innanzi tutto consideriamo i suoi effetti sulla statica della colonna vertebrale. Nei paesi dove le donne vanno ancora ad attingere l'acqua con pesanti giare che portano sulla testa, si nota che la loro colonna vertebrale è perfetta e la loro andatura è elegante, sciolta e leggera. Portare un fardello in equilibrio sulla testa, comporta una certa posizione del cranio e della nuca che si ripercuote in tutta la colonna vertebrale. Nelle scuole per indossatrici le giovani per acquisire un'andatura graziosa si esercitano a camminare prima con un solo libro sulla testa, poi con più libri. Sirsasana genera automaticamente questi effetti, ma in modo grandioso poiché il cranio sostiene tutto il peso del corpo. La sua azione raggiunge la colonna vertebrale, specialmente l'articolazione della quinta vertebra lombare e del sacro sul quale riposa tutto l'edificio dello scheletro. La quinta vertebra lombare sostiene quasi tutto il peso del corpo umano. È dunque sottoposta. alla massima pressione e il suo disco è particolarmente vulnerabile. Immaginate quale prova deve sopportare per esempio durante una corsa o nell'equitazione. Nei quadrupedi, l'osso sacro serve a mantenere unito il bacino alla colonna vertebrale e non sopporta alcun peso.
In posizione di sirsasana le vertebre lombari sostengono solo il peso delle gambe e del bacino. Quando la postura sulla testa è praticata in perfetto equilibrio, automaticamente le vertebre lombari si pongono in posizione normale, giusta. Per questo motivo sirsasana elimina in pochi istanti i «mal di reni» causati dalla stazione eretta mantenuta troppo a lungo. Le vertebre cervicali, è pur vero, ricevono tutto il peso del corpo, ma per le persone che hanno una nuca normale non esiste alcun rischio.
Muscoli: durante la fase dinamica la muscolatura addominale e della schiena viene ad essere rafforzata insieme a quella delle braccia e del collo. Nella fase statica invece si cerca di eliminare ogni tensione muscolare.
Circolazione sanguigna: la posizione sulla testa produce i suoi effetti più importanti sulla circolazione. Sappiamo che la posizione verticale favorisce la stasi venosa in quelle parti del corpo situate al di sotto del livello del cuore, mentre nella parte al di sopra del cuore rallenta la circolazione arteriosa. Sirsasana inverte la situazione: la forza di gravità elimina le ipostasi venose delle gambe e degli organi addominali. Una grande quantità di sangue venoso viene immessa nuovamente nella circolazione e ritorna rapidamente al cuore. La quantità di sangue arterioso che circola nell'organismo dipende dalla circolazione venosa di ritorno e, se questa viene accelerata, i polmoni ricevono più sangue carico di tossine da purificare. Quindi la posizione sulla testa, accompagnata da profonde respirazioni, purifica l'organismo senza affaticare il cuore che continua a battere con calma e potenza. Cosi il sangue arterioso affluisce in abbondanza e con blanda pressione nel cervello, mentre per raggiungerlo nella posizione retta deve vincere la forza di gravità. Le vene delle gambe si riposano meglio che nella posizione orizzontale. Sirsasana previene le varici e le emorroidi; se siete predisposti contribuirà a impedirne l'aggravamento e persino a eliminarle progressivamente.
Sirsasana produce effetti sorprendenti sugli organi di senso: La vista migliora perché l'apparato visivo e la retina in particolare, grande consumatrice d'ossigeno, beneficia di un notevole afflusso di sangue arterioso. Per convincervi dell'efficacia prima e dopo la posizione di sirsasana, misurate la vista mediante una scala diottrica o altro mezzo idoneo. Constaterete sempre che dopo sirsasana le immagini sono più nitide. Anche l'udito è suscettibile di qualche miglioramento, grazie a sirsasana.
Organi addominali e ghiandole endocrine: oltre a rimettere in circolazione il sangue stagnante negli organi addominali, sirsasana decongestiona i visceri della parte bassa del ventre dove quasi sempre esiste una congestione permanente a causa della sedentarietà. I fastidi della prostata che torturano molti uomini dopo i cinquant'anni di età, sono aggravati se non provocati da questa congestione. Attraverso la posizione sulla testa la prostata riceve un sollievo immediato.
Anche gli organi genitali sono decongestionati. I visceri che hanno subito un abbassamento (reni, stomaco, intestini) riprendono il loro posto e la loro forma naturali. La pratica sistematica e l'allenamento progressivo permettono di raggiungere le permanenze consigliate per curare l'organismo (tre volte per la durata di cinque minuti, per un totale di un quarto d'ora al giorno circa).
Il più beneficiato da sirsasana è il sistema digerente e le sue ghiandole, in particolare il fegato che spesso soffre di congestioni nascoste. Se teniamo presente che tutto il sangue venoso proveniente dal sistema digerente attraversa il fegato, capiremo l'importanza di evitare ogni forma di congestione epatica. In questo organo la circolazione venosa condiziona quella arteriosa e non il contrario. Il deflusso del sangue venoso dal sistema digerente richiama quivi un afflusso di sangue arterioso che migliora le funzioni della digestione.
Durante la posizione sulla testa il fegato riceve un efficace massaggio, avendo la proprietà di essere molto comprimibile; si comprime totalmente in seguito alla pressione imposta dal diaframma, parete cartilaginoso-muscolare, che separa gli organi addominali dalla cavità toracica.
Nella posizione in piedi o seduta, durante le respirazioni profonde, il movimento del diaframma massaggia il fegato. Durante la posizione sulla testa questa azione diviene possente ed efficacissima perché nella inspirazione il diaframma si abbassa e spinge il fegato, comprimendolo, contro la massa delle viscere.
Anche la milza che è frequentemente congestionata beneficia dello stesso massaggio.
Cervello: prima di parlare degli effetti di sirsasana sul cervello, ricordiamo qualche cifra. Il cervello, gigantesco formicaio dove miliardi di cellule nervose vivono e lavorano, è l'organo più vascolarizzato dell'organismo umano e i suoi bisogni di sangue sono enormi rispetto a quelli degli altri organi o tessuti. Il cervello è irrigato quotidianamente da circa 2.000 litri di sangue: abbiamo detto duemila litri. I capillari sono dei piccoli vasi sanguigni intermediari tra le ultime diramazioni delle arterie e le radici delle vene dove circolano, tra 1 'altro, i globuli rossi. La loro lunghezza totale raggiunge i 100 .000 chilometri ( cfr. l' opera del dott. Salmanoff, Secret et sagesse du corps ). Un grammo di tessuto capillare contiene circa 8 metri di capillari; un grammo di materia bianca cerebrale ne contiene 300 metri, mentre la corteccia cerebrale, la famosa « materia grigia », ne raccoglie 1.000 metri. Pensate; per ogni grammo, un chilometro di vasi sanguigni viventi. Questi capillari sono molto sensibili alle variazioni di pressione. Se sono rilassati, lasciano facilmente passare i globuli, che altrimenti vi scorrono con molta difficoltà. Il sangue, durante sirsasana, aiutato dalla forza di gravità, affluisce in abbondanza nel cervello rigenerandolo letteralmente (la leggera pressione non reca alcun nocumento, salvo le debite cautele).
Sirsasana conserva o restituisce l'elasticità ai capillari. L' abbondante afflusso di sangue e la conseguente dilatazione dei capillari cerebrali contratti, elimina come per incanto la maggior parte delle emicranie e delle cefalee, senza ricorrere all'uso di medicinali.
Nota: Non confondere l'emicrania, che interessa solo una parte del capo, con la cefalea, che l'interessa tutto.
Sirsasana favorisce e stimola le funzioni intellettive. La memoria e la concentrazione migliorano, aumenta la resistenza alla fatica nervosa e molti stati di ansia e di nervosismo sono eliminati grazie alla sua pratica quotidiana. Ovviamente non può trasmutare l'idiota in un genio. Ma permette a ognuno di sfruttare meglio le proprie capacità intellettive. Il cranio racchiude l'ipofisi o ghiandola pituitaria insieme all'ipotalamo. La ghiandola pituitaria o ipofisi esercita una profonda influenza su tutto il sistema endocrino, quindi svolge un'azione regolatrice su tutto l'organismo. Sirsasana regola il metabolismo e contribuisce potentemente a mantenere l'organismo giovane.
L'ablazione, in fase sperimentale, della tiroide produce nell' animale un precoce invecchiamento e morte prematura. Le alterazioni patologiche di questa ghiandola causano il cretinismo.
Sirsasana ristabilisce dunque o conserva il giusto peso del corpo. Le persone troppo magre aumenteranno di peso mentre quelle troppo pingui lo perderanno molto facilmente.
Il cervelletto, questo sconosciuto, è un organo che ha il volume di un'arancia; è situato alla base del cervello, è collegato a tutti i centri motori volontari ed ha la funzione di coordinare i movimenti. L'animale privato del cervelletto rimane in vita e resta cosciente, non riesce però a coordinare i suoi movimenti e a mantenere l'equilibrio.
Il cervelletto, quindi, interviene specialmente nell'esecuzione delle posizioni d'equilibrio, come ad esempio sirsasana.
Respirazione: Sirsasana modifica radicalmente il modo di respirare. Difatti nella posizione capovolta la parte superiore dei polmoni assume la funzione di quella inferiore e viceversa.
Gli organi addominali premono sul diaframma e l'aria racchiusa nei polmoni, durante gli eventuali tempi di ritenzione del respiro, subisce una leggera pressione che schiude armoniosamente gli alveoli polmonari e favorisce il passaggio dell'ossigeno attraverso la loro membrana. L'espulsione di C02, grazie anche alle sue proprietà fisiche, avviene più facilmente.
Sirsasana agisce in particolar modo durante l'espirazione, fase importantissima dell'atto respiratorio. Una espirazione incompleta comporta la permanenza di aria viziata residua e tossica nei polmoni diminuendo la quantità d'aria che potrebbe essere inspirata. Ovviamente un recipiente può essere riempito solo nella misura in cui è stato precedentemente vuotato.
Sirsasana facilita l'espirazione totale con la pressione degli organi sul diaframma. Per questo motivo gli yogi affermano che conduce direttamente al pranayama, a condizione di respirare sempre attraverso il naso, se possibile. Infine, questa posizione è importante per la sua azione profilattica in quanto la ventilazione della parte alta dei polmoni immunizza dalla tubercolosi. Difatti il bacillo di Koch, responsabile ufficiale di questa malattia, muore a contatto dell'ossigeno e dell'aria. Se ognuno respirasse a fondo, si potrebbero sopprimere i sanatori o trasformarli in centri dove praticare lo Yoga!
Effetti: Sirsasana, migliorando la statica della colonna vertebrale, conferisce un portamento perfetto e un'andatura naturalmente sciolta e bella. Il maggior afflusso di sangue arterioso nutre la pelle del viso più della migliore crema contro le rughe, che nascono prima sulla fronte e poi agli angoli degli occhi, vicino alle tempie, nelle zone meno irrigate. Grazie a sirsasana la pelle ringiovanisce, si rigenera, le rughe incipienti scompaiono e il volto si fa bello ed espressivo.
La tradizione yogica afferma che i capelli rinascono se viene ripristinata l'irrigazione del sangue nel cuoio capelluto, condizione indispensabile a tutti i trattamenti contro la calvizie. I capelli grigi riavranno il loro colore giovanile dopo un anno di pratica di questa posizione che deve essere mantenuta per non meno di mezz'ora ogni giorno. Sirsasana aiuta a vincere l'insonnia e favorisce la circolazione sanguigna nei piedi. In effetti dopo aver mantenuto la posizione per qualche minuto e poi essere ritornati alla posizione normale, constaterete che i piedi si arrossano e sono caldi. I benefici di sirsasana non si limitano qui, ma preferiamo non tediarvi. Ricordate i principali e praticate l'asana. Fruirete di tutti gli effetti, compresi quelli che non abbiamo menzionato.

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