Durante un programma in un centro yoga mi venne chiesto se oltre alla
pratica inerente al bhakti yoga, mi impegnassi anche in qualche altra
forma di yoga.
Risposi che da circa
20 anni praticavo un asana in particolare. Una sola mi chiesero? Sì una
sola, ma è quella che viene definita come la regina di tutte le asana,
cioè sirsasana che nel corso del tempo "attraverso un
lungo perfezionamento” avevo trasformato in “sirsasana dharana” cioè concentrazione meditativa nella
postura di sirsasana “seduto sulla testa”.
Tutto ciò era nato da una semplice constatazione: “Perché non approfittare di quel tempo così prezioso, colmo di intensità emotiva e contemplativa e invece di concentrarsi
solo sul ritmo respiratorio, cioè inalare ed esalare, meditare anche sul
dolcissimo e potentissimo mantra Hare Krishna”. Espiravo e mentalmente cantavo – Hare
Krishna – esalavo – Hare Krishna – inspiravo – Krishna Krishna – esalavo
– Hare Hare – inspiravo – Hare Rama – esalavo – Hare Rama – inspiravo –
Rama Rama – espiravo – Hare Hare. Così facendo se si sarà in grado di assorbirsi completamente sul mantra estraniandosi dalla realtà esterna si potrà accedere ad uno stato di profondo benessere rigenerativo.
Una regolare pratica quotidiana di 30 minuti di sirsasana a
detta di tutte le principali scuole yoga offre benefici enormi, che dire
se abbinata alla concentrazione e contemplazione meditativa.
L’ostacolo più grande da superare è
che per ottenere un buon risultato bisogna imparare a mantenersi in
equilibrio senza nessuna distrazione e completamente rilassati per
almeno 25 minuti consecutivi ogni giorno, preferibilmente al
mattino.
Io personalmente dopo
circa 20 anni di pratica dei quali i primi 15 non costanti ma negli
ultimi 5 divenuti regolari e costanti riesco a praticare per 30,40 minuti
per seduta in completo assorbimento.
Questo mi stupisce non poco
perché ho scoperto che solo pochi riescono a mantenere per un periodo
così lungo questa asana, ma fin dall’inizio mi è sempre riuscito
estremamente facile e naturale.
Il miglioramento psicofisico che ne
deriva è notevole.
Ma soprattutto il beneficio mentale e oserei dire di ottimismo
spirituale è eccezionale. Ciò che si sperimenta durante la meditazione
nella posizione di sirsasana è inspiegabile bisogna provarlo
personalmente.
So bene che non è per tutti e che richiede certamente
una predisposizione particolare ma ritengo anche che chi seriamente e
regolarmente si impegni potrà ottenere un risultato soddisfacente. Del
resto se posso farlo io chiunque può farlo meglio di me.
COME INIZIARE
Prima di accingervi a eseguire Sirsasana convincetevi che non si
tratta di un'acrobazia né di un esercizio di forza. La maggiore
difficoltà consiste nell'assumere la corretta posizione iniziale e
mantenerla per alcuni secondi. Poi aumentare il tempo progressivamente
per fortificare il collo e la nuca e abituare il cervello a ricevere un
maggior flusso di sangue. Sappiate che la posizione preparatoria procura
già - anche se molto attenuati - tutti gli effetti desiderati. Siate
scrupolosi nell'assumere la corretta posizione della testa e delle mani.
Se dovete praticare su una base dura, potete utilizzare una
coperta piegata ma non un cuscino perché è troppo alto e troppo morbido.
CAUTELE O CONTROINDICAZIONI
Le controindicazioni
alla posizione sulla testa sono meno numerose e meno draconiane di
quanto si possa immaginare. L'esperienza ha dimostrato che sono rari i
casi di divieto assoluto.
Il novanta per cento delle persone è in
grado di praticare questa asana. È sempre questione di misura e di buon senso.
L'astensione è consigliata nei casi di arteriosclerosi, angiosclerosi,
aneurisma e ipertensione accentuata. Quando le condizioni fisiologiche
non sono ideali il praticante avverte sintomi premonitori eloquenti. Se
la posizione sulla testa provoca una forte emicrania, bisogna
rinunciare, almeno temporaneamente. Il ronzio negli orecchi che aumenta
dopo ogni tentativo consiglia la prudenza. Se il sibilo o il ronzio è
percepito al primo tentativo, ma subito si attenua, non deve
preoccupare. Lo stato di ipotensione può essere dannoso quando la
pressione endoarteriosa allo sfigmomanometro non raggiunge il valore di
90. Lievi e passeggere vertigini possono essere causate dal ritorno
troppo rapido alla stazione eretta.
Dopo la posizione è SEMPRE
NECESSARIO una volta tornati in ginocchio non alzarsi bruscamente ma
porre un pugno chiuso sopra l'altro ed appoggiarvi la fronte per 30
secondi o fino a quando si sente che il flusso circolatorio è tornato
alla normalità.
Importante: se sirsasana è praticata male può
produrre una sensazione di soffocamento. Sono da evitare gli sforzi
violenti per raggiungere la posizione e l'inconscio arresto del respiro.
Non forzare mai e continuare sempre a respirare normalmente attraverso
il naso o la bocca per tutta la durata della postura. Per evitare
qualunque rischio, eseguire dapprima gli esercizi preparatori che
rinforzano la muscolatura del collo e predispongono il sistema vascolare
del cervello all'imminente afflusso di sangue. Durante questi esercizi
le gambe non vengono mai sollevate in verticale. E siccome la pressione è
proporzionale all'altezza della colonna di liquido (ricordi di fisica
... ), rimarrete sempre nella zona di sicurezza.
Le persone
minacciate da distacco della retina e quelle affette da vere malattie
come la congiuntivite, il glaucoma, ecc, si asterranno da questa
pratica. Invece la miopia, la presbiopia o l'astigmatismo sono semplici
deformazioni dell'occhio che Shirshasana elimina facilmente.
Anche
dopo la guarigione di otiti o altre affezioni infiammatorie
dell'orecchio, bisogna astenersi per qualche tempo dalla pratica.
ESECUZIONE
Sirsasana, la posizione sulla testa, è senza dubbio la più celebre di
tutte le posture yoga: tanto celebre che per il pubblico lo Yoga è
quasi sinonimo di « mettersi seduti sulla testa ». Deve forse la sua
fama alla insolita posizione, o perché gli yogi la considerano la regina
delle asana? Che importa! Per coloro che non praticano lo Yoga è da
insensati mettersi seduti sulla testa: « Rischiare di rompersi il collo.
Ci mancherebbe altro. E non è forse cosa nociva avere il sangue alla
testa? ». I neofiti occidentali, soprattutto i meno giovani, sono
attratti dal carattere spettacolare e dai benefici effetti di sirsasana, ma restano spaventati dall'aspetto acrobatico della
posizione che reputano non priva di pericoli.
Mantenere la posizione
per un'ora intera ogni giorno significa sconfiggere la morte assicurano
i testi antichi. Ma attenzione, si allude a un'altra morte, a quella
idea della morte che ci fa pensare che noi siamo qui e basta e che con
la morte del corpo finisce tutto. Mentre, assicurano i Maharishi “i
grandi saggi” noi siamo eterni e ciò che stiamo facendo oggi per la
nostra evoluzione segna il percorso che compiremo nel futuro. Noi
pensiamo fermamente che se dovessimo praticare solo un' asana,
sceglieremmo proprio sirsasana.
Perché dunque dobbiamo metterci
sulla testa se abbiamo tanto faticato a imparare a tenerci in equilibrio
sui piedi e se i nostri primi passi sono ricordati come un avvenimento
importante della nostra vita?
La stazione eretta è propria
dell'uomo; è un suo esclusivo appannaggio, è però complessa e delicata
per quanto riguarda la colonna vertebrale e la circolazione del sangue.
Nei quadrupedi (cane e cavallo, per esempio) il corpo è disposto
in senso parallelo rispetto al suolo e il peso è distribuito in modo
uniforme. L'influenza sulla circolazione del sangue, che si svolge
orizzontalmente, è trascurabile. Nell'uomo invece la circolazione è
verticale e la forza di gravità occupa un ruolo determinante nella sua
esplicazione.
Ne risente la circolazione venosa, soprattutto nelle
parti al di sotto del cuore. In effetti, il sangue venoso per ritornare
fino al cuore e ai polmoni deve vincere la gravità, aiutato anche dalle
contrazioni muscolari che comprimendo le vene lo fanno ritornare, mentre
le valvole ne impediscono il riflusso. Questa soluzione è soddisfacente
per l'uomo che vive una vita naturale, che per sopravvivere deve usare
tutte le sue energie muscolari. Ma il corpo dell'uomo che vive nelle
nostre città e conduce vita sedentaria non è più capace di assicurarsi
sufficienti contrazioni muscolari atte a realizzare una normale velocità
della circolazione venosa da cui derivano le congestioni venose nelle
gambe e specialmente nell'addome in cui il sangue ristagna alterando il
buon funzionamento degli organi.
L'azione aspirante che esplicano i
polmoni sulla circolazione del sangue venoso infatti non è sufficiente
nei sedentari che respirano superficialmente.
Nelle parti al di
sopra del cuore la forza di gravitazione facilita il ritorno del sangue
venoso, ma ostacola la circolazione arteriosa di cui il cervello, grande
consumatore di ossigeno, ha tanto bisogno.
Gli inconvenienti della
stazione eretta non si limitano solo alla circolazione. Nell'animale
gli organi addominali non subiscono spostamenti e non si abbassano
(ptosi). Nell'uomo la posizione verticale è l'origine dei «reni
fluttuanti», delle ptosi gastriche e intestinali, ecc, e causa di
disturbi funzionali gravi.
Per questo logico motivo gli yogi
consigliano vivamente la posizione sulla testa, che elimina
immediatamente e infallibilmente gli inconvenienti della stazione
eretta.
BENEFICI
Gli effetti della regina delle
asana sono cosi numerosi e vari che non avremo certo l'ambizione di
descriverli tutti. Esamineremo solo i principali senza perderci in molti
particolari.
Colonna vertebrale: innanzi tutto consideriamo i suoi
effetti sulla statica della colonna vertebrale. Nei paesi dove le donne
vanno ancora ad attingere l'acqua con pesanti giare che portano sulla
testa, si nota che la loro colonna vertebrale è perfetta e la loro
andatura è elegante, sciolta e leggera. Portare un fardello in
equilibrio sulla testa, comporta una certa posizione del cranio e della
nuca che si ripercuote in tutta la colonna vertebrale. Nelle scuole per
indossatrici le giovani per acquisire un'andatura graziosa si esercitano
a camminare prima con un solo libro sulla testa, poi con più libri.
Sirsasana genera automaticamente questi effetti, ma in modo grandioso
poiché il cranio sostiene tutto il peso del corpo. La sua azione
raggiunge la colonna vertebrale, specialmente l'articolazione della
quinta vertebra lombare e del sacro sul quale riposa tutto l'edificio
dello scheletro. La quinta vertebra lombare sostiene quasi tutto il peso
del corpo umano. È dunque sottoposta. alla massima pressione e il suo
disco è particolarmente vulnerabile. Immaginate quale prova deve
sopportare per esempio durante una corsa o nell'equitazione. Nei
quadrupedi, l'osso sacro serve a mantenere unito il bacino alla colonna
vertebrale e non sopporta alcun peso.
In posizione di sirsasana
le vertebre lombari sostengono solo il peso delle gambe e del bacino.
Quando la postura sulla testa è praticata in perfetto equilibrio,
automaticamente le vertebre lombari si pongono in posizione normale,
giusta. Per questo motivo sirsasana elimina in pochi istanti i «mal di
reni» causati dalla stazione eretta mantenuta troppo a lungo. Le
vertebre cervicali, è pur vero, ricevono tutto il peso del corpo, ma per
le persone che hanno una nuca normale non esiste alcun rischio.
Muscoli: durante la fase dinamica la muscolatura addominale e della
schiena viene ad essere rafforzata insieme a quella delle braccia e del
collo. Nella fase statica invece si cerca di eliminare ogni tensione
muscolare.
Circolazione sanguigna: la posizione sulla testa produce
i suoi effetti più importanti sulla circolazione. Sappiamo che la
posizione verticale favorisce la stasi venosa in quelle parti del corpo
situate al di sotto del livello del cuore, mentre nella parte al di
sopra del cuore rallenta la circolazione arteriosa. Sirsasana inverte
la situazione: la forza di gravità elimina le ipostasi venose delle
gambe e degli organi addominali. Una grande quantità di sangue venoso
viene immessa nuovamente nella circolazione e ritorna rapidamente al
cuore. La quantità di sangue arterioso che circola nell'organismo
dipende dalla circolazione venosa di ritorno e, se questa viene
accelerata, i polmoni ricevono più sangue carico di tossine da
purificare. Quindi la posizione sulla testa, accompagnata da profonde
respirazioni, purifica l'organismo senza affaticare il cuore che
continua a battere con calma e potenza. Cosi il sangue arterioso
affluisce in abbondanza e con blanda pressione nel cervello, mentre per
raggiungerlo nella posizione retta deve vincere la forza di gravità. Le
vene delle gambe si riposano meglio che nella posizione orizzontale.
Sirsasana previene le varici e le emorroidi; se siete predisposti
contribuirà a impedirne l'aggravamento e persino a eliminarle
progressivamente.
Sirsasana produce effetti sorprendenti sugli organi di senso: La vista migliora perché l'apparato visivo e la retina in particolare,
grande consumatrice d'ossigeno, beneficia di un notevole afflusso di
sangue arterioso. Per convincervi dell'efficacia prima e dopo la
posizione di sirsasana, misurate la vista mediante una scala diottrica
o altro mezzo idoneo. Constaterete sempre che dopo sirsasana le
immagini sono più nitide. Anche l'udito è suscettibile di qualche
miglioramento, grazie a sirsasana.
Organi addominali e ghiandole
endocrine: oltre a rimettere in circolazione il sangue stagnante negli
organi addominali, sirsasana decongestiona i visceri della parte bassa
del ventre dove quasi sempre esiste una congestione permanente a causa
della sedentarietà. I fastidi della prostata che torturano molti uomini
dopo i cinquant'anni di età, sono aggravati se non provocati da questa
congestione. Attraverso la posizione sulla testa la prostata riceve un
sollievo immediato.
Anche gli organi genitali sono decongestionati.
I visceri che hanno subito un abbassamento (reni, stomaco, intestini)
riprendono il loro posto e la loro forma naturali. La pratica
sistematica e l'allenamento progressivo permettono di raggiungere le
permanenze consigliate per curare l'organismo (tre volte per la durata
di cinque minuti, per un totale di un quarto d'ora al giorno circa).
Il più beneficiato da sirsasana è il sistema digerente e le sue
ghiandole, in particolare il fegato che spesso soffre di congestioni
nascoste. Se teniamo presente che tutto il sangue venoso proveniente dal
sistema digerente attraversa il fegato, capiremo l'importanza di
evitare ogni forma di congestione epatica. In questo organo la
circolazione venosa condiziona quella arteriosa e non il contrario. Il
deflusso del sangue venoso dal sistema digerente richiama quivi un
afflusso di sangue arterioso che migliora le funzioni della digestione.
Durante la posizione sulla testa il fegato riceve un efficace
massaggio, avendo la proprietà di essere molto comprimibile; si comprime
totalmente in seguito alla pressione imposta dal diaframma, parete
cartilaginoso-muscolare, che separa gli organi addominali dalla cavità
toracica.
Nella posizione in piedi o seduta, durante le
respirazioni profonde, il movimento del diaframma massaggia il fegato.
Durante la posizione sulla testa questa azione diviene possente ed
efficacissima perché nella inspirazione il diaframma si abbassa e spinge
il fegato, comprimendolo, contro la massa delle viscere.
Anche la milza che è frequentemente congestionata beneficia dello stesso massaggio.
Cervello: prima di parlare degli effetti di sirsasana sul cervello,
ricordiamo qualche cifra. Il cervello, gigantesco formicaio dove
miliardi di cellule nervose vivono e lavorano, è l'organo più
vascolarizzato dell'organismo umano e i suoi bisogni di sangue sono
enormi rispetto a quelli degli altri organi o tessuti. Il cervello è
irrigato quotidianamente da circa 2.000 litri di sangue: abbiamo detto
duemila litri. I capillari sono dei piccoli vasi sanguigni intermediari
tra le ultime diramazioni delle arterie e le radici delle vene dove
circolano, tra 1 'altro, i globuli rossi. La loro lunghezza totale
raggiunge i 100 .000 chilometri ( cfr. l' opera del dott. Salmanoff,
Secret et sagesse du corps ). Un grammo di tessuto capillare contiene
circa 8 metri di capillari; un grammo di materia bianca cerebrale ne
contiene 300 metri, mentre la corteccia cerebrale, la famosa « materia
grigia », ne raccoglie 1.000 metri. Pensate; per ogni grammo, un
chilometro di vasi sanguigni viventi. Questi capillari sono molto
sensibili alle variazioni di pressione. Se sono rilassati, lasciano
facilmente passare i globuli, che altrimenti vi scorrono con molta
difficoltà. Il sangue, durante sirsasana, aiutato dalla forza di
gravità, affluisce in abbondanza nel cervello rigenerandolo
letteralmente (la leggera pressione non reca alcun nocumento, salvo le
debite cautele).
Sirsasana conserva o restituisce l'elasticità ai
capillari. L' abbondante afflusso di sangue e la conseguente
dilatazione dei capillari cerebrali contratti, elimina come per incanto
la maggior parte delle emicranie e delle cefalee, senza ricorrere
all'uso di medicinali.
Nota: Non confondere l'emicrania, che interessa solo una parte del capo, con la cefalea, che l'interessa tutto.
Sirsasana favorisce e stimola le funzioni intellettive. La memoria e
la concentrazione migliorano, aumenta la resistenza alla fatica nervosa e
molti stati di ansia e di nervosismo sono eliminati grazie alla sua
pratica quotidiana. Ovviamente non può trasmutare l'idiota in un genio.
Ma permette a ognuno di sfruttare meglio le proprie capacità
intellettive. Il cranio racchiude l'ipofisi o ghiandola pituitaria
insieme all'ipotalamo. La ghiandola pituitaria o ipofisi esercita una
profonda influenza su tutto il sistema endocrino, quindi svolge
un'azione regolatrice su tutto l'organismo. Sirsasana regola il
metabolismo e contribuisce potentemente a mantenere l'organismo giovane.
L'ablazione, in fase sperimentale, della tiroide produce nell'
animale un precoce invecchiamento e morte prematura. Le alterazioni
patologiche di questa ghiandola causano il cretinismo.
Sirsasana
ristabilisce dunque o conserva il giusto peso del corpo. Le persone
troppo magre aumenteranno di peso mentre quelle troppo pingui lo
perderanno molto facilmente.
Il cervelletto, questo sconosciuto, è
un organo che ha il volume di un'arancia; è situato alla base del
cervello, è collegato a tutti i centri motori volontari ed ha la
funzione di coordinare i movimenti. L'animale privato del cervelletto
rimane in vita e resta cosciente, non riesce però a coordinare i suoi
movimenti e a mantenere l'equilibrio.
Il cervelletto, quindi, interviene specialmente nell'esecuzione delle posizioni d'equilibrio, come ad esempio sirsasana.
Respirazione: Sirsasana modifica radicalmente il modo di respirare.
Difatti nella posizione capovolta la parte superiore dei polmoni assume
la funzione di quella inferiore e viceversa.
Gli organi addominali
premono sul diaframma e l'aria racchiusa nei polmoni, durante gli
eventuali tempi di ritenzione del respiro, subisce una leggera pressione
che schiude armoniosamente gli alveoli polmonari e favorisce il
passaggio dell'ossigeno attraverso la loro membrana. L'espulsione di
C02, grazie anche alle sue proprietà fisiche, avviene più facilmente.
Sirsasana agisce in particolar modo durante l'espirazione, fase
importantissima dell'atto respiratorio. Una espirazione incompleta
comporta la permanenza di aria viziata residua e tossica nei polmoni
diminuendo la quantità d'aria che potrebbe essere inspirata. Ovviamente
un recipiente può essere riempito solo nella misura in cui è stato
precedentemente vuotato.
Sirsasana facilita l'espirazione totale
con la pressione degli organi sul diaframma. Per questo motivo gli yogi
affermano che conduce direttamente al pranayama, a condizione di
respirare sempre attraverso il naso, se possibile. Infine, questa
posizione è importante per la sua azione profilattica in quanto la
ventilazione della parte alta dei polmoni immunizza dalla tubercolosi.
Difatti il bacillo di Koch, responsabile ufficiale di questa malattia,
muore a contatto dell'ossigeno e dell'aria. Se ognuno respirasse a
fondo, si potrebbero sopprimere i sanatori o trasformarli in centri dove
praticare lo Yoga!
Effetti: Sirsasana, migliorando la statica
della colonna vertebrale, conferisce un portamento perfetto e
un'andatura naturalmente sciolta e bella. Il maggior afflusso di sangue
arterioso nutre la pelle del viso più della migliore crema contro le
rughe, che nascono prima sulla fronte e poi agli angoli degli occhi,
vicino alle tempie, nelle zone meno irrigate. Grazie a sirsasana la
pelle ringiovanisce, si rigenera, le rughe incipienti scompaiono e il
volto si fa bello ed espressivo. La tradizione yogica afferma che i
capelli rinascono se viene ripristinata l'irrigazione del sangue nel
cuoio capelluto, condizione indispensabile a tutti i trattamenti contro
la calvizie. I capelli grigi riavranno il loro colore giovanile dopo un
anno di pratica di questa posizione che deve essere mantenuta per non
meno di mezz'ora ogni giorno. Sirsasana aiuta a vincere l'insonnia e
favorisce la circolazione sanguigna nei piedi. In effetti dopo aver
mantenuto la posizione per qualche minuto e poi essere ritornati alla
posizione normale, constaterete che i piedi si arrossano e sono caldi. I
benefici di sirsasana non si limitano qui, ma preferiamo non
tediarvi. Ricordate i principali e praticate l'asana. Fruirete di tutti
gli effetti, compresi quelli che non abbiamo menzionato.
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