domenica 24 agosto 2014

Gheranda-samhita - Viparita Karani Mudra (antico nome di sirsasana), un antico segreto dello yoga




Nella pratica dello Hata-Yoga gli asana svolgono una funzione di grande importanza. Asana equivale a postura, posizione immobile. Alcuni testi affermano che gli asana sono ottantaquattro, dei quali sono trentadue quelli fondamentali. Moltissime sono invece le loro varianti. La tradizione indù parla di ottomilioniquattrocentomila asana e si attribuisce la loro creazione a Shiva. In molti testi di Hata-Yoga si raccomanda di praticare Viparita-Karani-Mudra, per ottenere effetti di straordinaria importanza.
In sanscrito il termine Viparita significa capovolto, rovesciato; Karani è azione, produzione; mentre Mudra ha molti significati, quali sigillo, segno di potere e forza, ma nello Yoga e nella danza classica indiana è un potere magico che si ottiene disponendo le dite delle mani, una parte o tutto il corpo in un atteggiamento particolare. Quindi Viparita Karani Mudra significa letteralmente “posizione capovolta che produce effetti straordinari“.

La Gheranda Samhita - afferma: 'Il plesso solare è situato all'ombelico, mentre la regione lunare si trova alla radice del palato. Il nettare distillato dalla luna - l'amrita - scende verso la parte inferiore del corpo e così si disperde e l'uomo muore.  "Ma più che di una morte esclusivamente fisica “certa per tutti, prima o poi” si intende una morte dell’entusiasmo, delle eccezionali capacità intellettuali, mentali, emozionali e soprattutto “capacità di amare” dell’uomo". Trattenere invece l'ombelico “il plesso solare” in alto e la ragione lunare in basso (come avviene durante la posizione capovolta) è l’intimo segreto dei Tantra.

Sirshasana, (lett. sirsa-testa e asana-posizione sedersi sulla testa) è la regina indiscussa delle posture, dagli eccezionali effetti.

Può non essere cosa semplice avvicinare la REGINA, di certo bisogna raffinare i propri costumi e acquisire un comportamento il più possibile “regale”, ma soprattutto superare certe idee preconcette sulla vera natura del “sublime”.
La pratica delle posizioni capovolte richiede un atteggiamento spirituale, coraggioso, aperto, il desiderio di un cambiamento radicale dell'orientamento personale, saper vedere le cose da un'altra angolazione: una sorta di inversione/conversione che conduce a diversi e nuovi piani di coscienza, sensazioni e sentimenti inesplorati talvolta sfiorati, ma poi, purtroppo abbandonati.
Una pratica che è al contempo una preziosa occasione per vincere la paura, per affrontare le cose a proprio modo e aumentare la consapevolezza di se stessi.

Saldi e imperturbabili nello splendido isolamento della posizione capovolta, padroni fino in fondo del nostro respiro, possiamo finalmente abbandonarci a un benessere esaltante, a una leggerezza mai provata, a un sentimento di sicurezza che concerne ogni aspetto della nostra personalità.

Per sua natura la “REGINA” pone alcune condizioni “sine qua non” per farsi conoscere: non è consigliabile a chi soffre di disturbi cardiovascolari, di glaucoma, retinopatia, otite, osteoporosi e a coloro che non abbiano preventivamente lavorato su tutto il sistema muscolare che deve garantire forza e stabilità.

Non bisogna avere fretta di raggiungere subito la “vetta”, ma coscienziosamente e con cura attuare una adeguata strategia che ci conduca vittoriosi e senza danni collaterali alla meta.
Dopodiché a voi il piacere di stare in equilibrio sulla testa, continuando ad inspirare ed espirare a lungo, mantenendo lo sguardo fisso sull’ideale punto centrale fra gli occhi, meditando profondamente sul mantra, con la mente stabile e priva di distrazioni e assaporare così il gusto di una vittoria su “la parte poco volitiva” di voi stessi mentre il cervello riceverà un ottimo apporto di sangue fresco e ossigenato.

Dobbiamo praticare sirshasana ogni giorno!
All'inizio 1-2 minuti, poi gradatamente, quando ci sentiremo più sicuri, 10-15 minuti, senza difficoltà, fino ad arrivare a 20-25 minuti, con grande gioia, e con infinito benessere.
Per i più determinati, tenere la posizione 1 ora o più al giorno significa sconfiggere la morte' assicurano i testi antichi.
"Ma attenzione, si allude a un'altra morte, a quell'idea della morte che ci fa pensare che 'noi siamo qui e basta' e che con la morte del corpo finisce tutto". 
Ciò che facciamo oggi per la nostra evoluzione traccia il sentiero che percorreremo nel futuro.
 

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